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Tronchetto di Natale al cioccolato.

Pubblicato da Maria Susana Diaz il 04/12/2013 | 12:23

Tante ricette per le feste di Natale. Ricette semplici da realizzare per festeggiare il Natale in famiglia.

Puoi raccontaci come prepari tu l'agnello, la tua ricetta di Natale, qual è la tua ricetta preferita, la più gustosa, il tuo dolce preferito, la salva-tempo o la salva-denaro.

Ingredienti: per 14 persone

2 rotoli di pasta biscotto farciti al cacao g 500
2 buste di preparato per mousse
latte 1/2 litro
pasta di mandorle pronta g 30

Note:

377 calorie a porzione

E' consigliabile decorare il dolce e portarlo in tavola immediatamente.

tronchetto di natale al cioccolato

Preparazione: 20’ 

  • Preparate la mousse con il latte ben freddo, seguendo le istruzioni sulla confezione.
  • Raffreddatela in frigorifero per 60'.
  • Mettete uno dei rotoli su un piatto da portata.
  • Tagliate il secondo a metà, in diagonale.
  • Appoggiatene metà al primo tronchetto e affettate l'altra, disponendo i tranci tutt'intorno.
  • Deponete la mousse a strisce e a ciuffetti sul tronchetto, il ramo e i tranci con una tasca da pasticcere munita di bocchetta spizzata.
  • Ritagliate dalla pasta di mandorle le lettere per formare una scritta augurale e componetela. Guarnite a piacere.

Vino consigliato: Loazzolo.

vino loazzolo

Loazzolo, fiero dei suoi residenti, ha quattro cittadini insigniti della cittadinanza onoraria proprio grazie a questo prodotto della terra, si tratta dei quattro Padri del Loazzolo, nomi di spicco del panorama enogastronomico italiano: Luigi Veronelli, Carlo Petrini, Vittorio Gancia, e Giacomo Bologna, i veri fautori di questa doc. Loazzolo, la DOC più piccola d'Italia è stata riconosciuta nel 1992, un vino dolce rarissimo, vinificato e imbottigliato esclusivamente da uve Moscato (tradizionalmente impiegate per la produzione dell'Asti), uve appassite ed eventualmente attaccate dalla muffa nobile, coltivate nel solo comune di Loazzolo caso unico in italia. Conta 8 produttori per circa 5 ettari complessivi!. Le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti destinati alla produzione del vino "Loazzolo" devono essere quelle tradizionali della zona e, comunque, atte a conferire alle uve ed al vino derivato le specifiche caratteristiche qualitative. Sono considerati idonei unicamente i vigneti ubicati su pendii e dossi collinari soleggiati su terreno a struttura calcarea marnosa. La giacitura dei terreni vitati, per favorire l'insolazione, deve essere collinare con pendenza minima del 20% con esclusione dei vigneti di basso o di fondo valle, ombreggiati, pianeggianti o umidi. Tenuto conto delle elevate esigenze termiche del vitigno Moscato bianco destinato alla produzione del vino "Loazzolo", sono da considerarsi idonei esclusivamente i vigneti in esposizione solari collocati sui versanti collinari da est a ovest. I sesti di impianto devono assicurare nella parte coltivata minimo 4.000 viti per ettaro: le forme di allevamento ed i sistemi di potatura debbono essere quelli generalmente usati (potatura corta Guyot, cordone a sperone).

L'uva prodotta deve essere vendemmiata tardivamente per ottenere una grande gradazione zuccherina (14-15° alla vendemmia) e lasciata appassire per alcuni mesi, su graticci di canne in un apposito locale denominato fruttaio; attaccata dalla muffa nobile, viene successivamente selezionata a mano. Il mosto viene vinificato all'inizio dell'inverno, fatto fermentare lentamente e affinato per 2 anni a partire dal 1 gennaio successivo a quello della vendemmia, di cui almeno 6 mesi in barriques di rovere, dopodichè viene imbottigliato. Si ottiene un vino concentrato, intenso, molto carico. Attualmente la produzione totale è di circa 50.000 bottiglie l’anno divisa tra gli otto produttori. A tutela di questi produttori esiste il "Consorzio per la tutela e valorizzazione dei vini a denominazione di origine controllata Barbera d'Asti, Barbera del Monferrato, Dolcetto d'Asti, Freisa d'Asti, Cortese Alto Monferrato e Monferrato" con sede ad Asti. Abbiamo degustato una bottiglia di Loazzolo dell’Azienda Forteto della Luja, vendemmia tardiva 2004: Piasa Rischei. 11,5°. La nostra scelta è stata diretta verso l’azienda più storica, più importante e più premiata nei concorsi del settore vitivinicolo.

loazzolo zone_produzione

Al palato vengono confermati i profumi sopracitati, sentiamo del cedro, note tamarindo, canditi; dopo la diluizioni una nota piacevole di frutta secca come la nocciola. E’ un vino Equilibrato e pronto, ma sicuramente con le caratteristiche trovate si mantiene per alcuni anni. Questo prodotto ci ha impressionati, in modo particolarità per i suoi contrasti: freschi e maturi, morbidi e acidi; è un vino complesso ma con ottima bevibilità e piacevolezza. Si accompagna bene con pasticceria secca, piccola pasticceria con crema o zabaione, oppure con formaggi stagionati o con del Foie Gras. La produzione di questo vino è molto altalenante per la difficoltà della produzione e la forte influenza del andamento climatico.

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A proposito di: Maria Susana Diaz

Ho deciso di aprire questo blog, per condividere insieme ad altre persone la passione che ho per la cucina, da qui il titolo del blog, non mancheranno ricette classiche, rivisitate, personali e cercherò di spaziare il più possibile. Le ricette che troverete rispecchiano il mio quotidiano, spero di riuscire per quanto sia la mia modesta esperienza di poter esservi utile nei miei consigli, perchè qualunque cosa decidiate di fare, la cucina richiede tempo, amore e passione.

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