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Crema vegetale di peperoni e zucchine

Pubblicato da Maria Susana Diaz il 21/08/2013 | 20:01

Ricetta per persone n.

4

Ingredienti:

1 peperone giallo
1 peperone rosso
250 g di zucchine, piccole e tenere
1 grosso pomodoro maturo
1 spicchio di aglio
1 cipollotto
4 fette di pancarrè
200 dl di yogurt intero
1 ciuffetto di prezzemolo
2 dl di brodo vegetale
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
sale

Crema vegetale di peperoni e zucchine

Preparazione:  25’ più il tempo di raffreddamento   + 35’ di cottura

  • Lavate bene i peperoni e asciugateli.
  • Fasciateli singolarmente in fogli d’alluminio e cuoceteli in forno caldo a 220 °C per mezz’ora.
  • Sbucciateli sotto l’acqua fredda corrente, eliminate semi e picciolo e tagliateli a listarelle.
  • Spuntate e lavate le zucchine. Sbollentatele in acqua salata per 3 minuti e tagliatele a dadini.
  • Incidete la buccia del pomodoro con un taglio a croce e tuffatelo per 10 secondi in acqua bollente.
  • Scolatelo con un mestolo forato, raffreddatelo subito in acqua e ghiaccio, sbucciatelo, dividetelo in quattro spicchi ed eliminatene i semi.
  • Sbucciate e affettate sottilmente l’aglio e il cipollotto.
  • Tenete da parte due falde di peperoni e qualche dadino di zucchina, quindi frullate tutte le verdure preparate con il pane sbriciolato, lo yogurt, il brodo freddo, 2 cucchiai di foglie di prezzemolo, 1 cucchiaio di olio e il sale.
  • Tenete in frigo la crema vegetale fino al momento di servirla e versatela poi in ciotole ghiacciate decorandola con i dadini di verdura messi da parte e qualche fogliolina di prezzemolo.
  • Riempite una .

Vino consigliato:  preparazione con vena acidula fornita dallo yogurt, da bilanciare con un vino bianco morbido come la Falanghina dei Campi Flegrei o la Lugana.

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Il Campi Flegrei Falanghina è un vino DOC la cui produzione è consentita nella provincia di Napoli.

Si narra che la vite sia entrata in Italia dal porto di Cuma, antica colonia fondata nel 700 a.c. ai piedi dei Campi Flegrei. I Greci avevano l’abitudine di coltivare la vite lasciandola strisciare per terra, ma in Italia questo tipo di allevamento faceva ammuffire l’uva quindi i coloni furono costretti a cercare un’alternativa. Fu così che i primi viticoltori capirono che sollevando la vite da terra ed allevandola su pali di legno, in latino phalangae, si evitava l’insorgere di problemi di botrite. Da questi sostegni nacque il Vinum Album Phalanginum, progenitore della nostra Falanghina.

Caratteristiche organolettiche:  

Colore giallo paglierino con riflessi dorati e sfumature di un verde appena accennato. Agitando leggermente il bicchiere è evidente l’elevata densità di questo vino. Il profumo è dolce e delicato, si avverte una nota dominante di frutta matura e miele. Al gusto manifesta una elevata pienezza e morbidezza accompagnata da una buona persistenza, caratterizzata da sensazioni mielate e tenui sfumature speziate. E’ da bere giovane nei primi due anni, per la sua raffinatezza aromatica complessiva che si svela lentamente nel bicchiere, non andrebbe degustato eccessivamente freddo, ma a circa 12 – 14° C.

Abbinamenti gastronomici:  

Si allea magistralmente ai frutti di mare crudi, crostacei come ostriche a vapore, scampi, gamberi e carpacci di pesce fresco. Non è da sottovalutare l’accoppiamento con risotti di verdure in particolar modo con quello all’asparago selvatico ed in generale con tutte le verdure alla griglia

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A proposito di: Maria Susana Diaz

Ho deciso di aprire questo blog, per condividere insieme ad altre persone la passione che ho per la cucina, da qui il titolo del blog, non mancheranno ricette classiche, rivisitate, personali e cercherò di spaziare il più possibile. Le ricette che troverete rispecchiano il mio quotidiano, spero di riuscire per quanto sia la mia modesta esperienza di poter esservi utile nei miei consigli, perchè qualunque cosa decidiate di fare, la cucina richiede tempo, amore e passione.

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